Lettera aperta

Pubblicato il da Simon Arturo Paride

                                                                                                   Al Sindaco Stefàno

                                                                                                   Agli ex candidati Lista Stefàno

                                                                                                   Agli Assessori e Consiglieri

                                                                                                   Agli iscritti ufficiali e ufficiosi al M.S

 

Seppure, con molta probabilità, la mia fisicità, gli occhi e le espressioni non sono palesi, sento la necessità, senza vergogna, di descrivervi la mia profonda, sincera passione per la speranza di attivare nuove forme di politica. Non è ingenuità la mia, ma necessità, così come è per coloro che hanno votato per il sindaco Stefàno, il quale ci ha spinto a credere che si possano cambiare le regole del gioco politico-morale, attivando una modalità di azione attenta ai bisogni reali dei cittadini e, soprattutto, che si ispiri a valori assoluti come l’onestà e il senso democratico.

Mi rivolgo a Voi tutti, affinché facciate riaffiorare i ricordi che vi hanno spinto ad adoperarvi durante la campagna elettorale, alla vittoria ottenuta, all’intenzione di aumentare la schiera dei votanti attraverso la nascita e l’opera del Movimento “Stefàno”.

Noi siamo “persone per bene” e, se anche qualcuno non lo fosse, lo diventerebbe per necessità, perché la vita sociale è degenerata, la qualità è scadente, i valori e gli obiettivi sono persi e la solitudine è nostra compagna!

Posso comprendere quello che è avvenuto, i metodi non proprio democratici perseguiti da alcuni, che -forse- in buona fede- hanno ritenuto di salvaguardare quanto era già stato fatto, creando la “Lista”. Metodi che, però, non hanno tenuto conto della buona linfa che c’è fra di noi, della professionalità, serietà e vera passione, ritenendo di controllare le cose, soprattutto dopo l’adesione di Stefàno a Rifondazione Comunista. Metodi che hanno ritardato la nascita del Movimento.

Ora, però, è il caso (per tutti!) di guardare aldilà di certi aspetti e di avere fiducia gli uni degli altri per un fine comune: quello di far nascere un Movimento che, nei fatti, sia veramente portavoce di democrazia, trasparenza, partecipazione! E’ ora di rispettare l’essenza che ha spinto il nostro Sindaco a comportarsi tutta la vita dignitosamente e decorosamente; è ora di liberarlo da una sorta di  protezione e di aiutarlo fattivamente, allargando il consenso intorno a lui. E’ il Movimento che evidenzierà, col suo operato, il rispetto e la comprensione fra tutti i collaboratori e che porrà in luce le scelte, le azioni, i fatti della nostra giunta comunale. La trasparenza nelle azioni, liberandosi da ingombranti armature, recluterà quanta più gente possibile, rafforzando così la potenzialità del Movimento e individuando tutte le qualità di ciascun operatore.

Abbiamo il dovere nei confronti degli elettori di Taranto e di quanti dalla nazione ci guardano speranzosi, di continuare l’opera di cambiamento, appena avviata con la scelta del sindaco. Si aspettano azioni forti e palesi di un vero cambiamento, perché si ha bisogno di credere in una vita migliore, fatta di semplicità, partecipazione, solidarietà, fiducia.

Noi tarantini abbiamo deluso- da sempre- le nostre aspettative con scelte sbagliate, che hanno avuto un’eco negativa in tutta la nazione. Ora che abbiamo fatto la scelta giusta, non dobbiamo assolutamente deluderci e deludere. Dobbiamo recuperare o morire definitivamente!

E allora, Vi rinnovo la preghiera, di far nascere dignitosamente questo Movimento, poi di nutrirlo con il vostro interesse, con il vostro piccolo o grande apporto, di fare numerosi adepti, affinché diventi visibile alla società, sia di sprone ai partiti politici, di riferimento per tutti quelli che hanno perso l’orientamento.

 

Punti salienti di quanto è avvenuto: 

-          22.6.07 - Sede Scuola Livio Tempesta: nascita del Movimento, che comprende gli aderenti alla Lista e adesioni scritte consegnate al direttivo del Comitato Stefano ; creazione di una commissione politica e una  per lo “statuto”. Data presunta dell’approvazione del documento politico, dello statuto e dell’elezione degli organi statutari: 14.7.07 (anniv. Presa della Bastiglia).

-          Sede “Ave Maria”: La commissione politica e quella statuto si riuniscono in stanze separate, la prima volta. A fine giornata la commissione politica elabora una bozza da ampliare successivamente; la comm. Statuto presenta uno statuto redatto da uno dei membri, che viene poi inviato via e-mail e distribuito affinché si possano inserire le proprie proposte.

 

Successivamente vi sono vari incontri presso sedi diverse. Avviene l’adesione del Sindaco a Rifondazione Comunista. Dopo vari incontri e perplessità si rivedono i documenti e ci si confronta, tenendo conto delle differenti posizioni.

 

-          Sede “Ave Maria”: la commissione politica, dopo aver elaborato, letto e approvato il documento politico, ribadisce la necessità di un confronto con tutti gli ex candidati e con il sindaco.

 

-          Sede “Scuola Leonida”: la commissione Statuto, due giorni dopo, perfeziona il documento politico e si sofferma su tre punti non condivisi da tutti.

 

-          Dopo vari incontri si giunge ad approvare lo statuto il 24.7.07. (il 20.7, viene perfezionato con la presenza non prevista del sig. Stante, il quale esprimeva per conto del Sindaco, la necessità di concludere e passare alla costituzione del Movimento. I punti non condivisi restavano tali, in attesa di una e-mail chiarificatrice -mai pervenuta- dello Stante).

 

-          Per iniziativa delle due commissioni si invitano, presso la “Scuola Leonida”, ad una riunione (26.7) gli ex candidati, consiglieri ed assessori per condividere il lavoro eseguito e per avere delle indicazioni sulle fasi successive. Durante quella riunione si stabilisce che lo statuto sarà approvato (per accelerare i tempi) solo dagli ex candidati, dagli assessori, dai consiglieri comunali e circoscrizionali. Una delegazione lo presenterà al sindaco per il suo consenso. Si nomina una commissione elettorale, che dovrà stabilire con il sindaco la data dell’elezione di un comitato direttivo pro-tempore, che organizzerà, attraverso una campagna di divulgazione e di iscrizioni, l’assemblea dei soci che eleggerà gli organi statutari definitivi.

Mentre quanto approvato cominciava ad essere messo in pratica dalle persone indicate dall’Assemblea, altre convocavano per l’8 agosto, anche gli “iscritti ”?, oltre ai componenti stabiliti dalla volontà delle persone riunitesi il 26.7, presentando un documento politico in parte modificato e lo statuto senza i tre punti irrisolti. L’assemblea ha avuto un esito nullo.  Le regole non erano state rispettate.

 

PROPOSTA.

Le regole:

a) approvazione del documento politico delineato dall’apposita commissione e perfezionato dalla commissione statuto; dello statuto definitivo redatto il 24.7 dall’apposita commissione come stabilito nella riunione del 26 luglio;

b) il comitato elettorale (anche allargato su proposta dell’assemblea costituente) provvederà a: 1) raccogliere le iscrizioni già in possesso del Comitato Stefàno e le quote versate, 2) invitare quanti non lo abbiano già fatto al versamento della quota stabilita di 20 €, 3) affiggere l’elenco in una sede temporanea, 4) divulgare la nascita del Movimento indicando le modalità di adesione, 5) stabilire una data entro cui le iscrizioni verranno accettate per poter partecipare all’assemblea dei soci che eleggerà gli organi statutari; 6) stabilire, insieme al sindaco, la data dell’assemblea elettiva, 7) avviare la preparazione delle elezioni, attraverso la costituzione di schede su cui saranno indicate le cariche e -al lato- sarà  riportato lo spazio per inserire il nominativo dei candidati. Sarà stilato apposito verbale.

Sarebbe bene che si desse la possibilità al candidato che lo desideri presentarsi all’assemblea, prima della votazione.

Sarà –forse – opportuno – per evitare altre incomprensioni (basate anche sulla poca conoscenza fra noi) e ulteriori ritardi, che le due commissioni si riuniscano per risolvere tranquillamente i punti dubbi.

 

Per coloro che mi conoscono appena, tengo a dire che, durante la mia vita, ai pensieri e ai sogni, ho fatto seguire i fatti, perché, a mio avviso, non ha senso parlare, discutere, promettersi, senza poi assaporare la trasformazione del pensiero in azioni. Per fare ciò bisogna cercarsi uno spazio nella propria vita quotidiana da dedicare ad una causa in cui si creda fortemente.

Uno dei miei principi di vita è il rispetto nei confronti degli altri che è la base per il rispetto di se stessi! Il più grande referente non è il sindaco, l’assessore, il potente di turno, ma il rispetto nei confronti di se stessi, delle nostre azioni e dei nostri figli.

Il clientelismo, le promesse di lavoro o di sistemazioni, non hanno mai dato frutti e il risultato lo vediamo ogni giorno, soprattutto nelle regioni del Sud Italia.

La mia professione mi porta ad essere estremamente attento nell’esecuzione degli atti, che sono servizi resi ai cittadini e quindi degni di grande rispetto ed attenzione (anch’io sono un cittadino prima di essere funzionario pubblico!); per questo ho sentito il dovere di mettermi al servizio di un Movimento che vuol assumere la caratteristica di collaborare e partecipare alla buona amministrazione della nostra città. Non ho alcuna velleità se non quella ideale di poter cambiare – insieme agli altri – l’aspetto decadente di questa città per il bene soprattutto della generazione futura a cui bisogna dare tanta forza, speranza e fiducia, formandola con tutti gli elementi positivi espressi da Stefàno e condivisi da noi tutti.

Scusate il mio sfogo passionale e puro, ma, come un bambino, ancora una volta mi riesce di credere in qualcosa!

Un caloroso saluto a voi tutti e un ringraziamento particolare a quanti hanno speso il loro tempo a “leggermi”!                            

 

Taranto, 09 agosto 2007                                                                           Arturo Paride Simon              

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